Imparare la matematica nell’orto

Questa è la storia di una scuola elementare Americana che ha adottato un orto come luogo per sviluppare le attività didattiche e di apprendimento; i risultati sono incoraggianti anche se le risorse economiche scarseggiano.

Nella scuola elementare “Los Cerritos” di Long Beach, in California, gli insegnanti utilizzano l’orto per coinvolgere i bambini nella didattica.
Alcuni mesi fa la maestra Jessica Brimley ha detto ai bambini che avrebbe spiegato il concetto di approssimazione mettendolo in pratica usando la natura. La maestra ha preso un righello e ha raccontato come lo usano i contadini per piantare gli alberi in filari diritti: “Hanno orti meravigliosi, ma dei righelli sporchissimi”, ha commentato.

Brimley ha invitato gli alunni nell’orto e ha fatto usare loro le mani e le dita per calcolare la distanza tra le piantine e per interrare i semi di carota nella la fattoria della scuola.

 

Questo è solo un esempio di come i maestri della scuola Los Cerritos usano la fattoria per coinvolgere i bambini nella didattica. Matematica, scienze, storia e arte sono insegnate tenendo sempre viva l’attenzione per l’ambiente.
Queste lezioni pratiche rispettano anche gli standard educativi americani, che puntano sullo sviluppo delle abilità impiegate nel mondo reale.

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L’orto in carriola

Le scuole californiane che non possono permettersi un orto all’aperto, si sono organizzate per coltivarne uno dentro a una carriola che spostano al sole ogni giorno

Anche i bambini intervistati hanno confermato che le ore trascorse all’aperto sono quelle preferite perché sono esperienze sensoriali più ricche: “Mi piace imparare la matematica all’aperto, perché ci sono suoni e rumori nuovi”, ha detto Audrina Sanchez della prima elementare.

Ai ragazzi fa bene studiare in un ambiente che coinvolge la testa e i sensi; in particolare per i bambini che hanno difficoltà a concentrarsi in classe perché soffrono del disturbo di deficit di attenzione o iperattività. A sostenerlo è Carol Hillhouse, la direttrice del programma di orticoltura scolastica all’università della California. “Potresti essere nell’orto per una lezione di matematica, e intorno a te ci sono gli odori e i suoni”, continua la Hillhouse “e c’è un bambino che chiacchiera con quello a fianco. Possiamo imparare molte cose in quella lezione”.

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Naturalmente non mancano i problemi economici. Infatti sono pochissime le scuole che possono sostenere le spese di un orto e del relativo coordinatore didattico.
Per questo in molte scuole americane i genitori degli studenti si sono organizzati per raccogliere i soldi e finanziare privatamente l’orto scolastico.

“Gli orti scolastici sono un ottimo metodo di apprendimento per i bambini, ma non c’è un adeguato sostegno economico per gli insegnanti e per le strutture”, sostiene Hillhouse. “L’orto ha bisogno di risorse e personale, come una biblioteca”.

I 476 partecipanti al sondaggio di Life lab che hanno un orto concordano sui benefici per i bambini: il 29,6 per cento ritiene che il rendimento scolastico sia migliorato, per il 57,6 è migliorato l’atteggiamento nei confronti della scuola e per il 63,9 per cento è migliorata la socialità.

Quest’ultimo dato mostra l’aspetto più romantico dell’orto scolastico. “Le piante crescono e si sviluppano con i loro tempi. Hanno bisogno di cura e di sicuro questo rafforza alcuni dei nostri migliori istinti di empatia”, commenta Hillhouse. “Sono qualità importanti che usiamo tutti i giorni. E non sempre, di questi tempi, i bambini le ricevono a casa o in altri momenti della loro vita”.

Fonte: www.theatlantic.com

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